Tempo fa, in una delle tanti notti in cui non riuscivo a dormire, ho scritto un piccolo pensiero su un quadernetto:
"Nel momento in cui ci si trova di fronte ad una situazione diversa dal solito, facciamo fatica ad ascoltarci, facciamo fatica ad accettare ciò che noi stessi stiamo urlando dal profondo. Siamo sempre così crudeli con noi stessi: nella stessa situazione troveremmo sicuramente le parole giuste per consolare un amico, per aiutarlo a capire, per evitare che sia troppo affrettato nel giudicarsi in errore, ma per noi NO. Quando si tratta di noi ci calpestiamo, ci insultiamo, ci rassegniamo, ci feriamo, ci prendiamo in giro ma soprattutto ci ignoriamo. Sì, ignoriamo spesso le nostre reali emozioni, le soffochiamo, per la paura che queste vengano a galla e possano distruggere quell'immagine di noi che ci siamo creati, non solo per gli altri ma anche e soprattutto per noi stessi.
Quanto ci piace considerarci fedeli, ordinati, felici; così appena qualcosa supera la barriera del limite che ci siamo imposti - e che in parte ci è stato imposto - ecco che corriamo al riparo, ecco che ci sentiamo colpevoli, orrendamente colpevoli, tanto da ingoiare tutto quel che ha provato ad uscire e da rimandarlo giù come se fosse stato solo un amaro boccone".
Quanto ci piace considerarci fedeli, ordinati, felici; così appena qualcosa supera la barriera del limite che ci siamo imposti - e che in parte ci è stato imposto - ecco che corriamo al riparo, ecco che ci sentiamo colpevoli, orrendamente colpevoli, tanto da ingoiare tutto quel che ha provato ad uscire e da rimandarlo giù come se fosse stato solo un amaro boccone".
Mi trovo in un periodo della vita in cui mi fermo a pensare e a chiedermi se quello che ho nella vita sia quello che voglio realmente e se sono soddisfatta di me e se sono davvero chi voglio essere. Può sembrare strano, ma a volte soffochiamo le nostre reali emozioni per la paura che le persone che ci conoscono non ci "riconoscano" più. Ognuno ci identifica in un modo, e quando si esce da quel modello ecco che allora scatta il "proprio da te non me l'aspettavo!".Proprio da me? E perché mai? Chi sono io, come puoi catalogarmi?
Una persona è tante, tantissime cose, e sentirci chiusi in un determinato ruolo non ci fa bene ma soprattutto non è giusto.
Voi vi siete mai sentite soffocare dalle aspettative che gli altri investono su di voi? Siete sempre voi stessi?
Bacio!
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